Convar con BytePac protegge non solo gli hard drive ma anche l'ambiente
a cura di Alessandro Hassan | 06/03/2012 | Fornitore: Convar
Aspetto e analisi qualità costruttiva - Parte seconda
Il sistema di collegamento al PC, in dotazione al BytePac, include numerosi elementi del tutto modulabili tra loro. A seconda delle esigenze dell'utente, della tipologia di disco da connettere e delle tecnologie di interconnessione supportate dal computer in uso è possibile, infatti, utilizzare alcuni moduli piuttosto che altri. Come evidenziato in precedenza, il kit a corredo del sample oggetto della nostra recensione consente di collegare al PC hard disk di tipo SATA, con form factor da 2.5 e 3.5 pollici, attraverso le porte SATA, eSATA e USB 2.0. Inoltre, sull'eShop di Convar è possibile acquistare moduli aggiuntivi, che permettono l'utilizzo dei BytePac con dischi di tipo IDE, oppure il collegamento dei drive al PC tramite le nuove interfacce USB 3.0 e Thunderbolt.
Andando più nello specifico sono ben cinque i moduli che compongono il sistema di connessione fornito in dotazione allo start-kit di BytePac.
Il primo modulo che consideriamo è un adattatore SATA - eSATA: una volta collegato al connettore SATA dell'hard disk, questo dongle rende disponibile un connettore di tipo eSATA (acronimo di External Serial Advanced Technology Attachment), che richiede l'impiego di un cablaggio unico per veicolare i dati e l'alimentazione. Di conseguenza, se il nostro desktop, o il nostro notebook, è dotato di una porta eSATA, non abbiamo bisogno di alcun altro modulo per l'utilizzo del BytePac. La connessione eSATA, con i suoi 3Gbps di banda di trasferimento massima, rappresenta anche la tipologia di connessione più veloce supportata dal nostro start-kit.
Qualora il nostro sistema non sia dotato di almeno una porta eSATA libera, dovremo usufruire del modulo chiamato PowerBox. Quest'ultimo deve essere applicato alla porta eSATA restituita dall'adattatore principale e, in abbinamento a un alimentatore da 12V in dotazione con il BytePac, ha il compito di fornire la potenza elettrica necessaria per il corretto funzionamento del disco rigido. Una nota di merito va a Convar per la scelta dell'alimentatore, realizzato dal produttore Sunny, che presenta caratteristiche di efficienza molto elevate e, inoltre, fornisce una "sensazione di robustezza" ben superiore alla media.
Il modulo in figura è un adattatore eSATAp (eSATA Powered, anche noto come Power over eSATA) - SATA: esso ci consente, con l'ausilio del PowerBox, di utilizzare una normale porta SATA per il collegamento diretto del nostro BytePac. Analogamente al caso dell'adattatore SATA - eSATA citato in precedenza, anche con quello di tipo eSATAp - SATA la banda di trasferimento dati massima è pari a 3Gbps.
L'ultimo modulo in dotazione con il BytePac è un adattatore, chiamato DeLock, che consente di collegare le interfacce SATA ed eSATA a una porta USB. L'alimentazione a 5V fornita dall'interfaccia USB è, spesso ma non sempre, sufficiente ad assicurare la potenza necessaria per il funzionamento corretto degli gli hard drive con form factor di 2.5 pollici, per cui con tali device è tipicamente sufficiente connettere il modulo SATA - eSATA direttamente alla porta eSATA del DeLock. Al contrario, l'utilizzo del dongle USB DeLock con hard disk aventi un form factor da 3.5 pollici richiede sempre l'ausilio del PowerBox e dell'adattatore eSATAp - SATA.
Un fattore che accomuna tutti i moduli del BytePac è l'elevata qualità costruttiva, superiore anche agli standard dei box esterni classici provenienti dai maker più importanti e/o noti del settore. Ad esempio i cavi sono robusti, sufficientemente lunghi e quasi eccessivamente rigidi al punto tale da rendere un po' faticoso il posizionamento degli stessi sul piano di lavoro.
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