Thermaltake si è affermata sul mercato internazionale per la produzione di
case, alimentatori e sistemi di cooling ad alte prestazioni, divenuti
progressivamente dei veri e propri punti di riferimento per i modder, gli
overclocker e gli appassionati del settore in genere. L'azienda, fondata
nel 1999, ha costantemente evidenziato nel corso degli anni una spiccata
propensione per l'introduzione di prodotti sempre innovativi e in grado di
garantire all'utente finale la "best solution" in funzione dell'epoca
tecnologica corrente.
Oggetto di questa recensione è il sistema di raffreddamento a liquido all-in-one
Performer, commercializzato da Thermaltake nell'ambito della nuova linea Water 2.0
- a cui appartengono peraltro anche le varianti Pro ed Extreme -
che rappresenta una completa gamma di dissipatori a liquido destinati finalmente
a una utenza rivolta al mainstream, interessata alla silenziosità
operativa e al design del proprio sistema, ma non attratta dal costo eccessivo
delle soluzioni analoghe, collocate in segmenti superiori del mercato in virtù
di una configurazione utile in realtà esclusivamente nel caso di "overclock" estremi.
Sino a qualche anno fa chi voleva spingere il processore oltre le frequenze standard si affidava a sistemi di dissipazione ad aria con velocità e dimensioni
lievemente maggiorate rispetto alle configurazioni di serie. Pian piano il mercato si è
quindi spostato verso ventole sempre più grandi e con velocità di rotazione più bassa, in modo da controllare al meglio la rumorosità
generata dal cooler e, simultaneamente, ottimizzare l'efficienza nella
cruciale fase di dissipazione dell'energia termica. Tradizionalmente questi sistemi di
raffreddamento sono adoperati o in caso di overclock anche spinti ma temporanei,
impostati ad esempio per l'esecuzione di uno specifico benchmark, o per la realizzazione
di configurazioni "daily-use" che, in quanto tali, non comportano tipicamente una variazione
considerevole della frequenza operativa della cpu rispetto a quella di
default.
Una soluzione alternativa, e
certamente più evoluta, destinata agli utenti "entusiast", è rappresentata dai sistemi di dissipazione a liquido che, come è facilmente intuibile
dall'osservazione di una gran varietà di prodotti tecnologici che ci circondano (si pensi ad
esempio alle automobili, alle moto o...ai frigoriferi), garantiscono ai
progettisti e agli assemblatori le prestazioni assolute più elevate, a discapito però,
in generale, della rumorosità, paragonabile in alcuni casi a quella di piccoli frigoriferi da campeggio,
delle difficoltà di installazione,
indotte dalle dimensioni considerevoli, della necessità di posizionamento delle tubature non sempre molto flessibili,
dei costi iniziali e della necessità di manutenzione, ove si consideri che il
liquido deve essere periodicamente sostituito a causa dell'invecchiamento.
Il prodotto oggetto di questa
recensione può essere considerato come il rappresente di una ulteriore evoluzione della tematica del cooling verso la quale diversi produttori di riferimento del settore stanno progressivamente orientando la propria offerta entry-level e mid-range
in relazione al mercato consumer. Il Water 2.0 Performer di Thermaltake è, infatti, un sistema ibrido
liquido/aria che accomuna i pregi di entrambe le categorie di prodotti (cooler
solo ad aria da un lato e cooler solo a liquido dall'altro), minimizzando gli svantaggi e riducendo i costi di gestione.
Le componenti di base del Water 2.0 Performer sono un radiatore da 120mm con spessore
di 25mm, opportunamente raffreddato da due ventole della stessa dimensione, e una piccolissima pompa integrata nella piastra che va
applicata al processore tramite l'apposito kit di installazione.
L'installazione risulta semplice, al pari di un normale kit ad aria; inoltre,
poichè il liquido già presente all'interno del sistema non necessita di essere sostituito o
integrato, la manutenzione del sistema è limitata di conseguenza.
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