Nonostante i nuovi processori per desktop di AMD della serie FX, tipicamente indicati anche con il nome in codice dell'architettura sulla quale essi sono basati, ovvero "Bulldozer", non siano in grado di esibire prestazioni allineate alle attese, essi si stanno imponendo, tuttavia, come dei veri top performer dal punto di vista commerciale nell'ambito delle cpu firmate Advanced Micro Devices.

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Cominciano a essere numerosi i negozi che registrano un esaurimento delle scorte dei processori FX a breve distanza dal loro arrivo: a determinare questo successo commerciale contribuisce non tanto la politica dei prezzi attuata da AMD, dal momento che questi chip non costano molto meno dei prodotti concorrenti di Intel, ma una campagna di marketing vincente e convincente, che ha saputo porre l'enfasi sull'architettura a 8 core di cui gli FX sono dotati.

A farne le spese sono i processori AMD delle generazioni precedenti di classe Phenom II e Athlon II, per i quali, oltre al declino delle vendite innescato dai "Bulldozer", si prospettano anche criticità legate alla fabbricazione: trattandosi di chip a 45nm, infatti, essi condividono alcuni step di produzione con le nuove soluzioni a 32nm. In ultima analisi, rallentano la fabbricazione di queste ultime, con gravi ripercussioni sui volumi prodotti in funzione della domanda corrente.

AMD ha quindi deciso di terminare le spedizioni di processori Phenom II e Athlon II ai distributori: una simile politica esclude per il momento il Phenom II X4 960T ("Zosma"), un chip a 6 core, di cui due sono disabilitati dal costruttore, particolarmente appetibile proprio per la possibilità di sbloccare i due core "unlocked by factory" e ottenere prestazioni eccezionalmente vantaggiose in rapporto al prezzo del prodotto.

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