Nei prossimi anni il settore dell'industria che ruota intorno all'intelligenza artificiale - o in breve AI (Artificial Intelligence) - è destinato a influire in maniera determinante sull'economia a livello mondiale. In base ai risultati di una recente indagine condotta dall'agenzia specializzata Gartner, il comparto dell'AI consentirà la creazione di circa 2.3 milioni di nuovi posti di lavoro, anche se determinerà un taglio di circa 1.8 milioni posizioni lavorative.
I comparti destinati a beneficiare principalmente, in termini di disponibilità di nuovi posti di lavoro, della diffusione dei prodotti e servizi connessi con le tecnologie AI sono rappresentati dal campo medico, da quello scolastico e dalla pubblica amministrazione, mentre quello della produzione rappresenta il settore che dovrebbe pagare maggiormente la concorrenza dei sistemi AI-based, o AI-enabled, e quindi registrare il maggior numero di tagli del personale.
Entro il 2020 si prospetta, considerando il differenziale tra i posti di lavoro creati dalle tecnologie AI e quelli persi a causa di queste ultime, un delta positivo pari a 0.5 milioni. E questo traguardo è in realtà il risultato di un trend di crescita che nel 2025 raggiungerà, sempre in base alla stima pubblicata da Gartner, la soglia dei due milioni di nuovi posti lavoro.
In una prima fase della penetrazione dei prodotti e servizi AI-enabled sarà quindi inevitabile assistere all'assegnazione delle attività sostanzialmente "ripetitive" ai sistemi che utilizzano l'intelligenza artificiale. Tuttavia questo stesso scenario consentirà di rendere disponibili le risorse umane, o almeno quelle capaci di "reinventarsi", per l'esecuzione di altre tipologie di attività lavorative.
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