Alla base di questa notizia vi è la necessità di passare da un G80 ad una soluzione GX2 dual-core a patto di risolvere i problemi di dissipazione di calore e di consumo energetico riscontrati dai tecnici NVidia. Qui entra in gioco il G90: basato sulla stessa microarchitettura del G80 verrebbe a costare meno in termini di costi di produzione grazie all'appoggio di TSMC nel produrre i chip a un processo a 65 nm. I vantaggi sarebbero la possibilità di lavorare a frequenze più elevate e la capacità di sfruttare le memorie GDDR4. Gli svantaggi invece sono legati alle difficoltà di lavorare con processi produttivi così fini: sarebbe praticabile una compressione ottica da 90 a 80 nm ma questo non permetterebbe margine di overclock. Scendere a 65 nm senza riduzione ottica è impossibile. Se NVidia riuscirà ad avvicinarsi al processo produttivo utilizzato da Amd/Ati ci potrà essere lo spazio per realizzare un controller verso la memoria a 512 bit. Il chip potrebbe vedere la luce nella seconda metà del 2007.
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