In base a una recente pubblicazione curata da Kryptowire, un'azienda specializzata in tematiche legate alla sicurezza, su alcuni smartphone di fascia entry-level Android-based, commercializzati nel mercato statunitense con il brand BLU, è presente una backdoor utilizzata per l'upload di informazioni sensibili verso server cinesi e, ovviamente, all'insaputa degli utenti.
Più in dettaglio, gli smartphone interessati dalla problematica sono dotati di una applicazione precaricata, sviluppata dalla cinese Shanghai Adups Technology, che trasmette verso server collocati in Cina diversi dati del'utente, tra cui gli SMS, le informazioni sulla posizione, la rubrica e i log delle conversazioni.
Interpellata in merito, BLU ha ammesso l'esistenza della problematica, ed ha reso noto di aver rilasciato un aggiornamento del software finalizzato a eliminare questa falla.
Inoltre, un rappresentante di Adups negli U.S. ha chiarito che gli smartphone di BLU sono stati commercializzati accidentalmente con una applicazione destinata in realtà al mercato cinese e finalizzata esclusivamente al tracciamento degli spammer.
Per chiudere il cerchio, gli smartphone di BLU sono prodotti da OEM cinesi.
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