La domanda delle schede grafiche continuerà a calare anche nella seconda parte del 2018 a causa della contrazione delle richieste provenienti dal settore del mining della criptovaluta. Ne consegue che, anche nella seconda metà dell'anno corrente, i produttori di video card dovranno registrare la diminuzione dei volumi commercializzati e, di conseguenza, del profitto derivante da tale mercato.
Lo si apprende da un report proveniente da fonti vicine al settore della fabbricazione delle schede video su territorio taiwanese, a cui ha dato risalto nel Web il sito DigiTimes. Come misura per arginare la contrazione del business i card maker saranno quindi spinti a proporre i propri prodotti principalmemnte all'utenza gaming che, peraltro, fino a pochi mesi fa, ma non soltanto, è stata non poco penalizzata dal mining a causa dell'innalzamento dei prezzi delle schede grafiche a esso riconducible.
Sebbene i principali produttori di video card, come Asustek Computer, Gigabyte Technology, Micro-Star International (MSI) e TUL, si ritrovino con volumi elevate di scorte in magazzino, i prezzi delle schede video non risultano essere ridotti in maniera considerevole, ove si consideri che, al momento, essi garantiscono un margine del 20%, certamente inferiore a quello del 40-50% registrato pochi mesi fa ma ancora considerevolmente superiore a quello di 8-10 punti percentuali misurato nella prima parte del 2017.
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