I liquid cooler della linea Water 2.0
di Thermaltake sono utilizzabili con un ventaglio molto ampio di
piattaforme hardware, siano esse Intel-based o AMD-based. Abbiamo deciso di
testare l'efficienza del Water 2.0 Performer in fase di dissipazione dell'enegia
termica prodotta dalla cpu con una configurazione in grado di garantire una
buona propensione per l'overclock.
Nella seguente tabella riportiamo le specifiche dei principali componenti impiegati, che
includono un processore Intel "Sandy Bridge-E" (più generoso di un "Ivy
Bridge" dal punto di vista della generazione del calore, essendo fabbricato con
un processo litografico a 32nm) e una motherboard con socket LGA-2011,
basata sul chipset X79 Express di Intel.
Il Core i7-3820 è una cpu quad-core dotata
di tecnologia Intel Hyper Threading; ogni core accede a 256KB di cache di secondo livello
dedicata, mentre la cache di terzo livello è condivisa e pari a 10MB. Il valore
del TDP (Thermal Design Power) dichiarato dal costruttore, pari a 130W, può
opportunamente sollecitare il cooler a liquido di Thermaltake.
Questo processore si presta molto bene ai
nostri scopi in quanto si avvale della tecnologia Turbo Boost, per cui la
frequenza di ciascuno dei suoi core può crescere in maniera automatica a partire
dal valore di default, pari a 3.6GHz, fino a 3.8GHz in funzione del carico di
lavoro. Inoltre il Core i7-3820 consente un'agevole configurazione in overclock,
poichè rende possibile l'impostazione manuale del valore del moltiplicatore
della frequenza di base, a partire dalla soglia minima di 36x (con la quale si
ottiene la frequenza di default, ovvero 3.6GHz) per arrivare al valore massimo di 43x (in
tal caso ogni core lavora a 4.3GHz). Inoltre, poter impostare l'overclock senza
variare la frequenza del bus di sistema contribuisce ad assicurare una riposta
stabile da parte dell'hardware, poichè tutte le componenti del computer, che
scambiano dati mediante tale bus, non subiscono variazioni della frequenza di
lavoro all'interfaccia.
La scelta della motherboard non poteva non essere orientata verso
un modello basato sul chipset Intel X79 Express, attualmente l'unico Platform
Controller Hub (PCH) in grado di supportare le configurazioni con socket LGA-2011.
Più in dettaglio abbiamo fatto ricorso a una scheda madre X79-UD3 di GIGABYTE che, grazie anche a un BIOS davvero all'avanguardia, si è dimostrata all'altezza della situazione, garantendo
un'ottima stabilità del sistema, estrema facilità in fase di setup dei parametri e un elevato numero di informazioni visualizzate all'interno del
BIOS.
Completano la configurazione del sistema di misura una PSU con potenza massima pari a 550W, due
moduli di RAM DDR3 a 1333MHz, un drive a stato solido della serie X25-M di Intel e una
scheda grafica Radeon HD5470 di AMD.
I test a cui abbiamo sottoposto
il sample inviatoci da Thermaltake sono finalizzati alla misurazione della
capacità del cooler di stabilizzare la temperatura operativa della cpu al
variare sia del carico di lavoro che della frequenza di clock dei core (è
evidente che l'energia termica generata dalla cpu è crescente con entrambi
questi parametri). Più in dettaglio, abbiamo misurato la risposta del sistema in
condizioni di carico computazionale minimo ("Idle") ed elevato ("Full Load"), e
inoltre in corrispondenza della frequenza di clock standard di 3.7GHz (la
frequenza di clock di base pari a 3.6GHz viene automaticamente innalzata fino a 3.7GHz
qualora, come nei nostri test, la tecnologia Turbo Boost del chip sia attivata),
e delle frequenze "overclocked" di 4.0GHz e 4.3GHz.
Quindi per "stressare" a sufficienza la cpu e, conseguentemente, il cooler abbiamo utilizzato il software freeware OCCT
(OverClock Checking Tool) in versione 4.3.1. Questa applicazione, oltre a
determinare per il processore uno stato di lavoro a pieno carico con l'ausilio
di calcoli matematici complessi, consente il monitoring in real-time del comportamento del sistema, dell'andamento delle temperature per ogni singolo core e,
in ultima analisi, la verifica della stabilità del sistema.
I test a pieno carico (o in "Full Load") hanno avuto una durata di cinque minuti ciascuno, nonostante le temperature si stabilizzassero già dopo circa un minuto dal lancio di OCCT.
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