Il governo cinese ha ufficialmente vietato l'uso del first-person shooter Battlefield 4, affermando che il game pubblicato da Electronic Arts (EA) include dei contenuti che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale.
Lo si apprende da un report pubblicato di recente presso il sito in lingua cinese PCgames.com.cn, a cui ha dato risalto subito dopo ZDNet. In accordo alla fonte, il Ministro della Cultura del governo cinese ha diffuso un avviso a seguito del quale viene proibito sia il download dei contenuti relativi a Battlefield 4, come patch, demo o il game in versione integrale, che la pubblicazioni di report, come news e review, incentrate su tale titolo.
Inoltre, la parola "ZhanDi4", con la quale viene tradotto in cinese Battlefield 4, è stata già censurata sul più grande sito di social media del paese, Weibo.com. Al momento, tuttavia, gli utenti cinesi continuano a pubblicare link per il download peer-to-peer dello shooter utilizzando il nome originale del gioco, o il suo acronimo BF4.
Alla base di una simile decisione vi è la trama scelta da EA per il DLC China Rising di Battlefield 4: ambientato nell'anno 2020, questo contenuto aggiuntivo ruota intorno alla figura del generale Chang che, sostenuto dai russi, cerca di rovesciare il governo cinese. Questa azione diviene la causa scatenante di una guerra che coinvolge l'esercito statunitense nel ruolo di oppositore del colpo di stato.
Per EA, tuttavia, non è questa presa di posizione da parte del governo cinese il più critico dei problemi che hanno accompagnato l'arrivo di Battlefield 4: il game, infatti, ha evidenziato da subito anomalie e bug di carattere grafico su tutte le piattaforme per le quali è stato rilasciato. E il lavoro di bug fixing, con il rilascio di patch sempre più risolutive, continua senza sosta da parte del team di sviluppo.
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