Il mercato mondiale dei computer di tipo desktop dovrebbe far registrare alla fine dell'anno corrente un declino pari al 15% rispetto al 2014. E' questa una stima proveniente dai fornitori taiwanesi di componenti elettronici e ripresa da DigiTimes.
Alla base di un simile trend vi sono diversi fattori tra i quali la domanda proveniente dai mercati emergenti, e in primi da quello cinese, che si è rivelata alla prova dei fatti meno consistente del previsto.
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Inoltre, il rilascio di Windows 10, che sappiamo essere gratuito per i possessori di Windows 7 o Windows 8/8.1, non si è rivelato in grado di innescare un fenomeno rilevante di sostituzione dei PC legacy con quelli più aggiornati e compatibili con Windows 10.
Senza contare che in ambiti cruciali, come quello aziendale e quello scolastico, i desktop devono far fronte alla concorrenza dei notebook, che nell'anno corrente si è dimostrata non superabile.
Tuttavia è opportuno notare che la crisi del comparto dei desktop riguarda soprattutto i PC tradizionali, poichè gli all-in-one evidenziano una sostanziale stabilità, mentre i mini-PC addirittura sono in forte crescita.
Ne consegue che vendor di primo livello, come Hewlett-Packard (HP), DELL e Lenovo, sono stati fortemente interessati dalla crisi del settore, essendo focalizzati principalmente sui desktop standard, mentre altri player minori, come Elitegroup Computer Systems (ECS), Gigabyte Technology e Asustek Computer, hanno beneficiato invece delle buone performance dei mini-PC.
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