I prezzi delle unità di memorizzazione a stato solido, o in breve SSD (Solid State Drives), dovrebbero aumentare nel corso del secondo trimestre del 2017, facendo registrare una crescita sequenziale, ovvero rispetto al trimestre precedente, compresa tra i 5 e i 10 punti percentuali.
E' questa una stima pubblicata di recente da DRAMeXchange, una agenzia di ricerca specializzata in analisi focalizzate sui componenti elettronici impiegati per la realizzazione delle memorie, e controllata dalla taiwanese TrendForce.
Più in dettaglio, in accordo alla fonte, si stima che nel primo trimestre del 2017 i prezzi degli SSD dovrebbero crescere in un range compreso tra il 10% e il 15%; e nel secondo trimestre dell'anno corrente il trend dovrebbe continuare anche se con una pendenza compresa tra il 5% e il 10%.
Alla base dell'aumento dei prezzi degli SSD vi è la insufficiente disponibilità dei chip di memoria NAND Flash che i costruttori dei drive a stato solido utilizzano per la fabbricazione di questi ultimi.
Per risolvere questa problematica alcuni memory maker stanno convertendo una parte dei propri stabilimenti al fine di produrre memoria NAND Flash piuttosto che DRAM: tuttavia questo processo non è immediato e comporta inoltre, come inevitabile effetto collaterale, l'innalzamento dei prezzi della memoria RAM.
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