Un SoC M2 di Apple, installato in un portatile MacBook, è stato messo alla prova in ambiente Windows 11 con l'ausilio di una virtual machine (VM) e del benchmark per processori integrato nell'applicazione CPU-Z in versione per ARM.
Anche se il software di test non ha rilevato correttamente il chip M2 di Apple, essendo eseguito su una VM, la funzionalità di testing di CPU-Z è stata completata senza errori sia nello scenario single-thread, dove lo score registrato è stato pari a 749.5 punti, che in quello multi-thread (lo score in questo caso è stato pari a 3822.3 punti).
Considerando i risultati conseguiti con CPU-Z da altri processori x64, è possibile considerare che le prestazioni misurate con il SoC M2 di Apple in ambito single-core siano molto vicine a quelle ottenibili con un Intel Core i5 di dodicesima generazione, ovvero con una soluzione di fascia media della generazione "Alder Lake" di Intel.
Come sempre è di notevole interesse considerare che il valore aggiunto dei chip ARM M2 di Apple è rappresentato dal fatto che determinati livelli prestazionali sono raggiunti minimizzando simultaneamente il consumo di potenza elettrica, e quindi la produzione di calore.
Si tratta di una feature, questa, che è evidentemente fondamentale nell'ambito dei sistemi di tipo portatile, in quanto minimizza il consumo della batteria e quindi massimizza l'autonomia del portatile, ma anche in quello ingegneristico in generale, poichè semplifica la progettazione del sistema di raffreddamento.
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