Jen-Hsun Huang, CEO di NVIDIA, ha pubblicato un post sul blog dell'azienda californiana attraverso il quale rende nota la posizione ufficiale della organizzazione che dirige in merito al caso che ruota intorno alla scheda video GeForce GTX 970 e, più in dettaglio, al funzionamento del suo frame buffer, a distanza di circa un mese dalla diffusione on line dei primi test non ufficiali che hanno evidenziato la risposta non lineare della memoria video della GTX 970.
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In accordo a Huang, il nodo centrale che ha determinato una simile evoluzione del caso è rappresentato dalla "mancanza di chiarezza in merito alla segmentazione della memoria della GeForce GTX 970 in occasione del lancio della video card".
Il CEO di NVIDIA ha evidenziato che "tra le novità introdotte dall'architettura Maxwell vi è quella relativa alla possibilità di gestire un frame buffer da 4GB anche con GPU non al top di gamma, come quella della GTX 970".
Tuttavia, gli ingegneri di NVIDIA hanno conseguito questo obiettivo facendo inevitabilmente ricorso al compromesso rappresentato dalla diminuzione della banda in relazione agli ultimi 512MB della memoria video.
L'esistenza, quindi, di un'area di memoria in grado di evidenziare prestazioni più basse rispetto a quelle delle altre aree del frame buffer non ha preoccupato gli ingegneri poichè essi "hanno deciso di dedicarla al caricamento dei dati utilizzati con frequenza minore", e dunque tale da non determinare alcun effetto negativo sulle performance complessive.
Tuttavia questa feature tecnologica "non è stata correttamente comunicata al marketing" che, di conseguenza, ad essa non ha dato il giusto risalto, determinando quindi negli utenti l'impressione che essa fosse stata passata sotto silenzio ad arte.
Pur ribadendo che la GeForce GTX 970 e il suo frame buffer da 4GB consentono di eseguire al meglio i game di nuova generazione, che sappiamo essere in grado di offrire un livello prestazionale crescente con la quantità di memoria video disponibile (si pensi anche al gaming in ambiente 4K, ndr), Huang ha concluso assicurando che "non accadrà più un caso analogo" e che verrà fatto un "lavoro migliore in futuro".
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